Piante adattogene: eleuterococco e rodiola

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Piante adattogene: eleuterococco e rodiola

Eleuterococco

È comunemente chiamato “ginseng siberiano” ma con il vero ginseng (stimolante) non ha proprio nulla a che vedere né come genere botanico né come azione.
Ha un’importante azione antinfiammatoria che si esplica su più direzioni diminuendo la produzione di TNF-alfa, cosa molto importante anche nel quadro di tutte le malattie virali, e delle COX-2, anch’esse proteine di tipo infiammatorio.
Ma qui a noi interessa principalmente per la sua capacità di conferire maggiore resistenza ed energia all’organismo in primis attraverso una maggiore produzione di NO, ossido nitrico, che significa una dilatazione delle arterie, una conseguente regolazione della pressione arteriosa, una maggiore ossigenazione di tutti i tessuti e un incremento della sensazione di bella energia.

Per quanto riguarda l’azione specifica sull’asse dello stress, l’Eleuterococco agisce come inibitore delle catecolamine (adrenalina, notradrenalina,..) quindi è capace di riportare ad uno stato di equilibrio il lavoro delle ghiandole surrenali che sotto stress, sia acuto che cronico, sono costantemente e disordinatamente sollecitate.
Questa caratteristica lo rende un’ interessantissima pianta che ha da una parte la capacità di aumentare di giorno il senso di benessere,  vigilanza ed efficienza mentale e di notte di regolarizzare il sonno rendendolo più ristoratore e meno disturbato.

In sintesi un tonico gentile e intelligente consigliato in tutte quelle fasi di vita che richiedono l’incremento di una resistenza serena e attiva tanto a livello fisico che a livello mentale.

 

Rhodiola Rosea

La rodiola è una pianta originaria delle regioni più fredde della Siberia e della Cina, le cui popolazioni utilizzano la radice da migliaia di anni.
E’ una pianta che combatte la stanchezza da stress aiutando l’organismo a riorganizzare le risorse in quei momenti di difficoltà in cui le energie psicofisiche sono necessarie ma spesso carenti.

Attenendosi agli studi ufficiali, alla rodiola si attribuisce il miglioramento degli stati depressivi grazie all’azione diretta sulla regolazione dell’umore attraverso l’incremento della serotonina.
E attraverso questa via la pianta aiuta a guardare ai fatti della vita da una prospettiva più serena.

Ma ancor più il suo utilizzo è indicato nei casi di scarsa energia e affaticamento solitamente in agguato, nei periodi di surmenage intellettuale, nelle ore del pomeriggio-sera.
È stato infatti riscontrato che essa è in grado di attivare la produzione endogena di creatina-fosfato e di ATP nelle cellule del cervello.

Quello che è interessante, dal punto di vista del sostegno in fase di stress, è che diversi studi hanno dimostrato che l’utilizzo della Rodiola è in grado di prevenire le reazione asteniche (cioè di assenza di energia) che altrimenti si sarebbero verificate come conseguenza di un prolungato periodo stressante.
Se assunta per tempo quindi, consente di prevenire la cosiddetta fase di “esaurimento”.